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di Renato De Maria, con Riccardo Scamarcio, Giovanna Mezzogiorno, Fabrizio Rongione
(Italia, 2009)
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Gli anni di Piombo, il terrorismo degli anni Settanta di Susanna Ronconi e Sergio Segio, sul filo (contestato) del suo romanzo autobiografico. Un film che molti non volevano e che, forse anche per questo, si dedica alla rievocazione delle atmosfere che andavano annegando i protagonisti; piuttosto che sondarne le motivazioni, per non dire approfondirne il contesto storico. Affondando il film in una sorta di apatia emotiva (che coinvolge la forse voluta inespressività di Riccardo Scamarcio e Giovanna Mezzogiorno) gli autori ne hanno fatto una storia d'amore repressa, piuttosto che lo scavo psicologico dell'incubo folle di disperata confusione che condusse all'assassinio del giudice Alessandrini. Allontanato il rischio dell'identificazione se non proprio quello del compromesso, LA PRIMA LINEA ha però dalla sua le qualità dello sguardo documentarista di De Maria, quando riesce a dimenticare le sue assidue frequentazioni televisive. Secco, quasi arido, poco coinvolgente nella sua fattura impeccabile, il film concede poco; a perfetta somiglianza di quanto racconta. Nello sfondo invernale di un Polesine che riflette la desolazione dei sentimenti e la mortificazione degli ideali si riassume allora una delle frasi del film, la gente ormai non capisce, non sente più niente.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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